Mozione Spartaco

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COMUNE DI COMO

SEDUTA CONSILIARE DEL 27 NOVEMBRE 2012 

PUNTO N. 34/12 O.D.G.

OggettoMOZIONE DEI CONS. RAPINESE E MANTOVANI PER LA DESTINAZIONE DEI CANONI  D’AFFITTO DEGLI IMMOBILI COMUNALI DI VIA SPARTACO ALLA MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI IMMOBILI STESSI.

IL CONSIGLIERE RAPINESE: I residenti di Via Spartaco hanno costituito un comitato denominato Spartaco al fine di sensibilizzare l’Amministrazione Comunale circa le problematiche interessanti gli immobili ai civici 13, 13A, B, C, D, E, F della medesima Via Spartaco.

Il suddetto comitato ha effettuato di recente, senza il coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale, un importante intervento di manutenzione straordinaria nel campo sportivo adiacente la loro proprietà nella stessa Via Spartaco. Lo hanno sistemato con i loro fondi reperendo materiali, manodopera, strumenti, ed è divenuto inutilizzabile a causa di un profondo stato di degrado in cui versava da oltre 20 anni dove l’Amministrazione pubblica non ha fatto il suo dovere manutenendolo. Perché, comunque sia, ricordiamoci che questi signori pagano un canone e dovrebbero avere un servizio come tutti.

Così come abitualmente da anni manutengono alcune parti che non dovrebbero manutenere: il verde. L’ex Assessore lo sa bene e l’Assessore nuovo lo saprà per forza, che ci sono condomini che si sono organizzati con il tagliaerba e capita spesso di passare da quella parte della città e vedere dei cittadini che gestiscono la proprietà comunale come se fosse loro, dando un ottimo esempio.

Il problema vero è che quando entra la politica e i bilanci della politica e le scelte della politica, molto spesso ci si dimentica del fatto che il patrimonio e contestualmente l’E.R.P. l’edilizia residenziale è da considerarsi da un lato parte patrimoniale, dall’altra parte sociale e questi interessi sono totalmente confliggenti. Da un lato, l’Assessore al Patrimonio dovrebbe tutelare il patrimonio non avendo a cuore l’aspetto sociale, dall’altro lato l’Ente, l’Assessore ai Servizi Sociali dovrebbe considerare ogni volta che si parla di quel bene, il fatto che se non viene pagato il canone, tutto sommato i Servizi Sociali dovrebbero aiutare, quindi questo è un problema per l’Amministratore pubblico.

Per evitare di incorrere in quel rischio che potrebbe essere definito “Buddenbrock”, ci sono degli esempi per la gestione della proprietà pubblica, questi casi di edilizia residenziale sono assolutamente efficienti, funzionano. I nostri genitori sono quelli che hanno ricostruito l’Italia nel Dopoguerra, hanno creato una edilizia residenziale ed hanno creato un patrimonio pubblico con  le loro tasse e i loro sforzi.

La generazione nostra sta facendo un po’ fatica nel cercare di contenere quel patrimonio perché sono sopraggiunte altre difficoltà o altri sperperi, altri sprechi che una volta non facevano e poi come succede nel romanzo de “I Buddenbrock” va a finire che la generazione seguente deve depauperare il patrimonio per pagare la mala gestione della gestione di mezzo. Il nonno crea, il figlio mantiene a fatica, il nipote vende. Questo è quello che sta succedendo nel nostro patrimonio pubblico. I nonni hanno creato, noi così, così, la prossima generazione è già questa, perché la Regione Lombardia ha stabilito i criteri di alienazione di una parte del patrimonio pubblico autorizzando la vendita, se non erro, fino al 30%; di conseguenza stiamo già dismettendo il patrimonio, dismettendo il patrimonio come conseguenza di quelle che sono le logiche del bilancio.

Ovviamente il bilancio è, come abbiamo visto questa sera e come ho detto nella mia dichiarazione di voto, una questione di sensibilità. Sulla base di quello che vuoi raggiungere, consideri. Quello che io sto proponendo  è  inserire degli strumenti che possano consentire la salvaguardia totale dell’aspetto patrimoniale e sociale e funziona oggettivamente; in città ne abbiamo degli esempi e funzionano oggettivamente, con questo vincolo di bilancio peraltro sperimentato in svariate Amministrazioni.

Quelli che sono i canoni vengono reinvestiti per la manutenzione ordinaria ad abundantiam, sono anche superiori, però facciamo nello stesso tempo un’opera di manutenzione del patrimonio e soprattutto un aspetto sociale, facciamo sì che venga conservato il patrimonio e che venga utilizzato in maniera accettabile.

Ad esempio, per Via Spartaco l’interessamento dell’Assessore è stato sicuramente apprezzato e gradito, abbiamo degli immobili che sono messi male, hanno infiltrazioni d’acqua nelle case private e parecchio è stato promesso, che rifaremo con degli investimenti mirati, importanti, di sacrificio, i tetti in quelle case, in quegli immobili, il problema però è che dovremo attingere alle risorse ordinarie e nella pianificazione sarà un problema esattamente come sarà un problema ed è un  problema per quei proprietari di immobili privati così stolti da non capire che ogni 30 anni il tetto va rifatto e, se non accantoni ogni 30 anni un trentesimo del costo del tetto, poi ti troverai il problema di dover rifare il tetto e non avere le risorse.

Togliamoci dalla mancanza di programmazione, diamo programmazione. Lo chiameremmo modello “Edificatrice”. L’edificatrice è un ente di diritto privato, di conseguenza non dovrebbe essere assimilabile con l’Amministrazione Pubblica ma lo è perché il fine è veramente sociale lo ha dimostrato negli anni. Chi è a Como non può non conoscerlo visto che è un patrimonio di una importanza forse pari o superiore a quello dell’ERP. Come funziona? I canoni vengono reinvestiti dalla cooperativa all’interno della cooperativa che ha come unico scopo quello di mantenere il patrimonio. Benissimo. Il patrimonio è in continua espansione.

A fronte di un’oculata gestione e di un vincolo, tutto quello che arriva deve essere speso per questo e visto che é doppia la funzione, potrebbe essere addebitato come costo anche all’Assessorato ai Servizi Sociali e non solo al Patrimonio, però ci toglierebbe dai guai. Rinnovare annualmente questo finanziamento. Ovviamente lo scopo è comune e posso apprezzare i contributi che vadano nella direzione di capire che l’immobile residenziale pubblico, da destinare alle persone meno avvantaggiate o più svantaggiate, è assolutamente centrale per la nostra Amministrazione e per le Amministrazioni in genere.

Non possiamo dimenticarci che le persone che devono andare all’interno di questi immobili, sono persone che hanno delle disabilità, hanno dei problemi, non sono economicamente in grado di sostenere il libero mercato e questo è proprio lo scopo: far sì che il nostro patrimonio sia sempre efficiente, in ordine, ben curato, programmata la manutenzione e questo al di là del colore, al di là di tutto perché poi, se andiamo a ben vedere la Destra e la Sinistra per il popolo sono entrambe focalizzate sulle parti più deboli, con metodi diversi e discutibili, la vera Destra, quella di una volta, non la pseudo Destra o la pseudo Sinistra.

Io ritengo che questo, al di là dei colori, delle bandiere, sia un’opera ben fatta, tant’è che “Edificatrice” non è di Destra, né di Sinistra. “Edificatrice” persegue il suo scopo privato in funzione dell’ottenimento di scopi sociali che sono questi.

Secondo me è un’ottima idea, ci toglierebbe una parte del bilancio – non tutto – una parte, darebbe una pianificazione limpida e trasparente, delle voci di bilancio limpide e trasparenti alla fine di ogni consuntivo, all’interno delle quali andiamo ad inserirlo.

Quindi cosa dice questa delibera nei contenuti? Innanzitutto rende merito a questo comitato per il semplice fatto che ha dato veramente un esempio che, ad esempio, io non ho dato, io con il mio denaro non ho migliorato il patrimonio pubblico in nessuna delle mie azioni, non sono andato con una mia vanga a sistemare i vasi di Villa Olmo. Questi signori l’hanno fatto! Volevo darne atto e merito. Probabilmente il nostro impegno è diverso, loro hanno mosso le mani, hanno lavorato e sistemato. Quindi impegna Sindaco e Giunta a porre in essere un vincolo di bilancio al fine di destinare i canoni incassati a titolo di affitto dei citati immobili di via Spartaco, alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili stessi. Perché ho detto via Spartaco? Perchè potrebbe essere un bel campione. Tra due anni non funziona? Lo togliamo! Non è obbligatorio. Potrebbe essere un bel campione o un test.

Vi dico solo quello che è stato un evento: quando ho partecipato ad una riunione di questo comitato, qui sotto c’era un’altra riunione politica a fianco blindata o privata. Quello che è successo è stato che alcuni condomini hanno discusso tra loro, ma in che modo? Tu non stai pagando l’affitto da due anni, la manutenzione complessiva dello stabile dipende dai soldi che noi racimoliamo con i canoni, se i canoni non arrivano è per colpa tua che non stiamo facendo. Ma lo sai che adesso farò il possibile per…

E’ una sorta di autostimolo, perché è ovvio che poi chi non è dentro non paga, non ci sono i soldi per poter gestire, in quel momento c’è già il responsabile, ed è una persona che vive su un pianerottolo e una scala, i vicini di casa sanno se fa il furbo o se è una reale necessità.

Di conseguenza io penso che vada nella direzione anche di scelte politiche che sono quelle che si stanno cercando di impostare, in maniera tale che lo Stato non debba essere vessatorio o attivo ogni volta che interviene a regalarmi giustizia, ma metta in condizione i soggetti di regolarsi al loro interno. Ci sono i canoni, questi canoni sono blindati, è un esperimento, lo facciamo su via Spartaco, funziona? Bene. Non funziona? Lo rivediamo. Nel momento in cui funziona però avremmo trovato un modello che potrebbe essere veramente d’esempio per tutto il resto dell’Amministrazione, in termini di bilancio, limitato solo a queste voci, non è un grande esborso e faccio notare, per esempio, che la scelta dell’una tantum, politicamente, oggi sua via Spartaco, domani sul resto del patrimonio è pericolosa perché espone l’Amministrazione a spese considerevoli.

Quando parliamo dell’intervento promesso dall’Assessore, parliamo di milioni di Euro. Questo meccanismo è quel meccanismo che piano, piano, goccia, goccia, passo, passo fa sì che si entri in una ordinaria manutenzione, in un accantonamento denari, una gestione del patrimonio sicuramente nei risultati, nel lungo termine, ma sicuramente trasparente e limpida e muovendosi con certezza. Quanto abbiamo da spendere su Via Spartaco? Questo. Questi sono i canoni. Secondo me è una strada da perseguire, valutata toglierebbe alla politica se vogliamo l’onere delle grandi scelte, facciamo prima i tetti di qui o di là? Ma darebbe il beneficio della manutenzione quotidiana ordinaria, iniziare a ragionare come quello che dicevo prima, il tetto ha una vetustà massima di 30 anni accantonando ogni anno un trentesimo, facendo l’ordinaria manutenzione quotidianamente il problema si risolve.

Puntualizzo solo, ma non a fine polemico, con l’Assessore che apprezzo e con cui ho già avuto modo di chiarire – giusto perché non siano fuorvianti i termini della discussione – che, in verità, è stato riportato male nell’articolo quando si diceva che non era possibile per questioni legali o termini di bilancio perché, chiarito con l’Assessore che è stato mal pubblicato dai quotidiani, è assolutamente possibile ed è una nostra scelta che possiamo fare. Quindi è solo una diversa programmazione sperimentale da verificarsi. Grazie.

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