Cenetiempo, Fragolino e "La Provincia"

Con questo post voglio raccontarvi cosa è successo giovedì scorso in Consiglio Comunale e come la stampa cittadina si sia comportata i giorni seguenti.

Alle 20.30 circa del 7 Marzo ho preso parola durante le dichiarazioni preliminari per portare a conoscenza del Consiglio Comunale che da mesi il Segretario Generale ed il Presidente del Consiglio stanno violando in una maniera imbarazzante lo Statuto del Comune di Como. Come? Non verbalizzando quanto avviene in Consiglio Comunale da quando lo stesso si è insediato lo scorso Maggio. Chiedendomi se Fragolino, il Presidente del Consiglio, avesse almeno letto lo Statuto ed il Regolamento del Consiglio Comunale che presiede annuncio che se la mattina seguente non avessi trovato i verbali pronti avrei predisposto una mozione di censura indirizzata ai due responsabili. La mattina seguente non trovando i verbali di Consiglio ho depositato quanto annunciato.

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Il giorno seguente, l’8 Marzo, sul Corriere di Como e su Quicomo.it appaiono articoli relativi alla vicenda.

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Il quotidiano “La Provincia”, nonostante avesse in aula un proprio giornalista e nonostante il pomeriggio la sua redazione fosse stata avvisata, ha deciso di non comunicare ai propri lettori le violazioni che hai avuto modo di leggere nella mia mozione qui sopra.

Legittimo.

Deprecabile ma legittimo.

Procediamo.

Cosa ha scelto di scrivere invece la redazione del quotidiano più diffuso nella provincia comasca circa la serata di consiglio del 7 Marzo?

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Ora… i consiglieri in divieto di sosta erano Butti e Cenetiempo, amministratori che ho combattuto per anni per via delle loro evidenti responsabilità politiche circa il declino della città di Como, ma vedere che un potentissimo quotidiano locale quale “La Provincia” non abbia scritto una sola riga circa tematiche amministrative relative ad inaudite violazioni dello Statuto e del Regolamento del Consiglio Comunale da parte di chi avrebbe il DOVERE di farli rispettare ed invece abbia trovato spazio e inchiostro per censurare il modo di parcheggiare l’auto di due consiglieri consiglieri comunali, che comunque fuori dal Palazzo sono due cittadini come tutti gli altri, mi ha profondamente disgustato. Non come cittadino. Non come politico. Come lettore.

In conclusione, oltre a trovare aberrante la censura operata da “La Provincia” circa le violazioni oggetto della mozione di censura al Presidente del Consiglio comunale, non posso non puntualizzare che a mio giudizio la vera notizia circa la violazione del divieto di sosta da parte di Butti e Cenetiempo non era tanto la loro azione (il non aver utilizzato un parcheggio a loro dedicato per correre il rischio di venire sanzionati parcheggiando in divieto altrove) ma il fatto che la Polizia Municipale, organo deputato a far rispettare il codice della strada, non abbia elevato nessuna sanzione come invece avrebbe DOVUTO. Già. Il piccolo problema però sarebbe stato che l’assessore con delega alla Polizia Municipale si chiama Mario Lucini. Persona che di questi tempi in Via Pasquale Paoli va di gran moda e del quale non è il caso di riportare notizie che possano rovinarne la reputazione…

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