Referendum su Libeskind

Questo post ha un’immagine in evidenza. E’ l’immagine del primo bacino del mio bel laghetto visto dal quarto piano di un palazzo il cui accesso è da Piazza Cavour.

Fortunatamente la foto è stata scattata da un punto alto del centro storico perché altrimenti si sarebbe visto bene il cantiere delle paratie. Cantiere voluto da chi certamente non aveva a cuore il bene della città di Como. Cantiere voluto da chi aveva a cuore solo l’esito della propria campagna elettorale. Cantiere voluto da chi doveva impressionare il proprio elettorato per convincerlo a sostenerlo nuovamente nonostante gli abbondanti fallimenti collezionati.

La foto mi emoziona moltissimo perché parla di me e della mia città. Come l’ho conosciuta. E come voglio che rimanga.

Voglio che il mio lago rimanga così non perché abbia paura del progresso. Tutt’altro. Sono uno dei pochissimi che ha avuto il coraggio di parlare di diritti civili in un consiglio comunale dominato dalla democrazia cristiana più intransigente e retrograda. Non ho paura del progresso. Per nulla. Anzi! Voglio che il primo bacino del mio lago rimanga così semplicemente perché così com’è è magnifico!

A mio giudizio collocare un’opera di quasi 20 metri dove ora si trova il lampione situato nel tondello della diga foranea è un errore imperdonabile.

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Vedete bene la foto qui sopra? Bene.

Vedete bene il lampione nella foto qui sopra? Bene.

Il monumento di Libeskind sarà molto più alto del punto più alto del lampione. Sarà molte volte più largo. Sarà molte volte più spesso.

Un sindaco è l’amministratore “pro tempore” di una città e non ne è il proprietario.

Se io fossi stato il sindaco di Como, prima di accettare un regalo che andava a modificare così pesantemente il primo bacino del lago di Como, lago comunemente definito il più bello del mondo, avrei sicuramente contattato e ascoltato degli esperti. Avrei sentito il mondo della cultura. Avrei consultato attentamente l’ordine degli ingegneri, degli architetti e chiunque potesse essermi utile. Avrei consultato ed ascoltato con molta attenzione anche i proprietari dei luoghi ove la struttura sarebbe andata ad impattare: i cittadini comaschi.

Mario Lucini, dimenticando che la fretta ha già giocato brutti scherzi a questa città (es. TICOSA e PARATIE) non ha ritenuto necessario ascoltare i cittadini per mezzo di una consultazione pubblica perché “su interventi di questo tipo diventa difficile decidere sulla base di numeri. C’è un treno in corsa che passa e alcune opportunità o si colgono o si lascia perdere”.

Lorenzo Spallino poi, nonostante gliel’abbia suggerito Artioli, soprintendente lombardo ai beni architettonici, dice «Quanto all’opportunità di valutare l’opera anche attraverso una commissione qualificata non la riteniamo praticabile. La qualità artistica e il grande valore dell’autore non sono per noi in discussione e siamo convinti che la città sia positivamente coinvolta in questa scelta».

Mario ha fretta e non ritiene utile il consultarsi con i cittadini.

Lorenzo è andato oltre, ha ben spiegato che a suo giudizio non è “praticabile” far valutare a qualcun altro (che non sia sé stesso) il valore dell’opera ed il dove collocarla.

A questa giunta gli errori dei predecessori non hanno insegnato nulla.

Quindi?

Quindi per tutelare il primo bacino del lago di Como, esattamente come fece per il muro,  deve scendere nuovamente in campo il popolo comasco. Io gliene fornirò lo strumento.

Per questo proporrò un referendum.

Ecco il testo:

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“Condividi che venga impedita la possibilità di installare manufatti sulla diga foranea Piero Caldirola di Como a meno che non siano strettamente necessari alla sicurezza della stessa?”

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C’è chi dice che il referendum costano. Rispondo che è vero. E’ il prezzo della democrazia. Poi non è di certo colpa mia se a Lucini piace imporsi senza consultarsi.

C’è chi dice che chi governa non andrebbe interrotto e che si dovrebbe giudicare solo alla fine. A chi la pensa così dico che se avessimo fatto così con Bruni, oggi avremmo il muro sul lungolago.

C’è chi dice che si debba essere aperti al cambiamento. Concordo. Io sono aperto al cambiamento. Bisogna cambiare però le cose che “non funzionano”. Non quelle che “funzionano”. Il mio lago così com’è “funziona” benissimo.

C’è chi dice che sono contrario al ricevere in regalo un’opera di Libeskind. No. Non lo sono. Sono contrario al fatto che venga posizionato al centro di quella cosa stupenda che è il primo bacino del lago di Como. Si dia mandato alle associazioni competenti di trovare, per mezzo di un bel dibattito aperto anche alla cittadinanza, un luogo alternativo e sarò felicissimo di avere un’opera, seppur comunque discutibile, di una nota ArchiStar nella mia città.

Lucini ripensaci. Te lo stanno dicendo in tanti. Io ti sono antipatico quindi non tenere in considerazione SOLO le mie parole. Tieni in considerazione le parole delle persone autorevoli che ti stanno consigliando di lasciar perdere. Cambiare idea non è da persone deboli. Anzi...

Alessandro

PS: Se anche tu ci vuoi mettere la faccia, metti un “Mi Piace” qui.

PS del PS: Tienti pronto. Per poter essere ammesso il referendum, una volta approvato il quesito referendario, avrà bisogno di migliaia di sottoscrittori e dovrai fare la tua parte…

 

3 thoughts on “Referendum su Libeskind

  • In data 7 ottobre 2014 è stata protocollata la richiesta di referendum annunciata in questo post MA, a seguito di consulti con avvocati e tecnici del Comune di Como, il quesito referendario è stato cambiato: “Vuoi che venga installato il monumento “The life Electric” sulla diga foranea Piero Caldirola di Como?”

  • Alessandro, parlando del lampione, hai visto che nella relazione dell’Ing. Gilardoni, al punto 10, lo stesso impone il suo riposizionamento a fine opera?
    Se guardi le tavole di progetto, io il lampione l’ho visto solo in giallo nella tavola di raffronto, nelle tavole di progetto il lampione non compare!!
    Probabilmente stonerebbe troppo con il “capolavoro”!!!
    O forse coi giochi di luce pensano di ovviare???
    Ciao
    Diego

  • hai tutte le ragioni di questo mondo. Purtroppo vi sono imbecilli cotanto imbecilli dal nemmeno rendersi conto d’esserlo. Abbiamo monumenti e fontane (Camerlata) da riattare, renderli ameni ( due faretti ) ma pensano ad erigere un mostro di nessuna utilita’. Dicono che noi radioamatori con le nostre antenne deturpiamo l’ambiente ma quella cosa va bene!.
    Questo x dire che a loro va bene erigere un’amerita pirlata senza senso alcuno e che a nessuno interessa!

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