Mario stai bene? Ti ricordi cosa dicevi nel 2012?

Appena rientrato dallo splendido capodanno trascorso a Parigi sono stato avvisato da un’amica (che ha evidentemente ignorato la mia preghiera di non comprare più il quotidiano “La Provincia di Como”) circa alcune dichiarazioni di Mario Lucini riportate il 31 dicembre 2014 dal quotidiano di proprietà del vescovo di Bergamo.

Avendo il sottoscritto deciso di non comprare più, e di nemmeno leggere, il citato quotidiano, quotidiano sul quale Mario Lucini è più presente dei mobili IKEA sul loro catalogo, ho gentilmente chiesto alla mia amica di inviarmi via email (SOLO) le affermazioni del sindaco.

Eccole qui sotto con relativi commenti.


Affermazione Lucini 1:

“Il referendum? Se depositeranno le firme, si farà, ma lo strumento viene usato in modo improprio, lo stanno caricando di aspettative che non sono compatibili con le procedure in corso”.

Chiarimento Rapinese 1:

Il referendum, checché ne dica Mario Lucini, non è stato usato in modo improprio. Mario lo dice solo perchè vuole delegittimarlo ma ciò che dice sono fesserie belle e buone. Infatti:

Chiarimento Rapinese 1.1:

In data 7 ottobre 2014 alcuni cittadini comaschi, ai sensi dell’art. 14 dello Statuto del Comune di Como, costituiti in comitato promotore di referendum di iniziativa popolare hanno comunicato al sindaco di Como (Mario ti abbiamo pure scritto!!!) il testo del quesito referendario per il quale intendevano intraprendere la raccolta delle necessarie sottoscrizioni. Eccolo qui sotto:

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Chiarimento Rapinese 1.2:

In data 22 ottobre, 15 giorni dopo, lo stesso Mario Lucini (Mario fai il bravo e cerca di ricordarti cosa avete deciso in giunta il 22 ottobre che poi altrimenti vai in giro a fare figuracce!!!) ha ritenuto ammissibile il quesito referendario autorizzando il comitato referendario ad intraprendere la raccolta delle necessarie sottoscrizioni. Ecco qui sotto il documento:

D.G.C. n. 373 del 22.10.2014Chiarito che lo strumento referendario è stato usato in modo proprio e che le aspettative di fare interrompere i lavori sulla diga foranea (considerato che il testo del quesito sottoscritto da 4200 comaschi è “VUOI CHE VENGA INSTALLATO IL MONUMENTO “THE LIFE ELECTRIC” SULLA DIGA FORANEA PIERO CALDIROLA DI COMO?”) sono perfettamente legittime e compatibili con la procedura in corso, passerei a confutare la seconda affermazione.


Affermazione Lucini 2:

“L’esito del referendum potrebbe essere un’indicazione su cosa fare nel 2020… al momento del voto, infatti, l’opera ormai sarà stata posizionata o quasi. E da contratto dovrà restare sulla diga almeno per cinque anni”.

Chiarimento Rapinese 2:

Considerato, nuovamente, che il quesito referendario è il seguente:

“VUOI CHE VENGA INSTALLATO IL MONUMENTO “THE LIFE ELECTRIC” SULLA DIGA FORANEA PIERO CALDIROLA DI COMO?”

se Mario Lucini veramente lo volesse intendere come una indicazione su cosa fare nel 2020 (???) semplicemente starebbe mostrando poco rispetto per le 4200 persone (persone che se messe in fila una ad un metro dall’altra, includendo l’ingombro delle persone stesse,  formerebbero una coda di circa 7 km) che quel monumento sulla diga foranea non lo vogliono proprio nemmeno vedere installato e/o quanto meno hanno chiesto di poter essere prima ascoltati.


Perchè Mario, che in campagna elettorale diceva cose diverse, si sta comportando in questo modo così poco rispettoso nei confronti di molti cittadini comaschi? E soprattutto, come può pensare di farla franca?

Circa il perchè si comporti così non riesco a darmene una spiegazione ma sul come pensi di farla franca una risposta potrei averla: forse Mario crede di farla franca grazie alla “gentilezza” del quotidiano “La Provincia di Como” ed alla “forza persuasiva” del portavoce degli “Amici di Como” Daniele Brunati.

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Mario secondo me non la passerai franca. Sei stato cuccato. E’ stato capito che hai deciso di stare dalla parte dei forti e non da quella dei cittadini.

Ora secondo me dovresti cominciare, quanto prima, a ripeterti quanto dicevi/promettevi in campagna elettorale:

“Spesso chi amministra dimentica una cosa fondamentale: che la città appartiene ai cittadini. Como quindi appartiene ai comaschi”.

Questo è il metodo che noi vogliamo attuare e questo è quello che faremo se voi ci aiuterete ad attuare il nostro progetto.

Per anni abbiamo dovuto convivere con una amministrazione di centrodestra, che soprattutto nell’ultima legislatura, ha fatto dell’autoreferenzialità il suo metodo di lavoro.

Noi vogliamo cambiare questo metodo di amministrare”.

Mario, quando ti sarai ricordato che la città di Como appartiene, come dicevi in campagna elettorale, ai comaschi inizia a contare fino a 4200 e capirai che i comaschi che stai cercando di ignorare/umiliare sono veramente tanti. Sono tanti e non meritano né di essere ignorati né tantomeno di essere umiliati in quanto, se proprio proprio ne dovessero avere una, la loro unica responsabilità è aver creduto a quanto dicevi/promettevi in campagna elettorale.

Sperando tu stia bene,

ti saluto.

Alessandro

2 thoughts on “Mario stai bene? Ti ricordi cosa dicevi nel 2012?

  • Che buggeratura,i comaschi ora sanno che non si può scappare,il web non perdona….si lasciano tracce indelebili.Quando si tradisce il popolo,cadono tutte le ideologie politiche,la parola stessa lo dice.Polis….città….amministrare la città,dialogo col popolo…..

  • Lucini.. un uomo scandaloso… tanto quanto il suo caro assessore Gerosa “regina dei muretti”.. vedi pericolosissima modifica alla viabilità via G. Cesare- Leoni. Una trappola!

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