Angelini ed il pulpito di via Pasquale Paoli

Sul quotidiano online “La Provincia di Como” del 17 luglio è apparso un editoriale del giornalista Francesco Angelini dal titolo:

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L’editoriale di Angelini descrive un presunto ostruzionismo messo in campo dalle minoranze del consiglio comunale di Como.

Premesso che per indole preferisco chi dice sempre no a chi dice sempre sì, posso garantire che a Palazzo Cernezzi non vi è stato alcun ostruzionismo degno di nota e soprattutto, rispetto al passato in cui all’opposizione vi era proprio Lucini, il numero degli emendamenti non rappresenta certamente un record così come non rappresenta un record il numero di sedute finora necessarie per la discussione.

E’ certamente un record invece il ritardo col quale la giunta Lucini, fin dal primo, ha portato in discussione in consiglio il bilancio.

E’ altresì un record la quantità di sedute ad oltranza imposte da Lucini alle minoranze. Sedute che normalmente vedono consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, stravolti e spesso addormentati nelle stanzette adiacenti quella del consiglio. Sedute che certamente non consentono una serena discussione dei documenti in discussione.

Per Angelini però il fatto che Lucini per recuperare il ritardo col quale porta in discussione il bilancio utilizzi metodi certamente poco ortodossi non è degno di nota.

Per Angelini inoltre non è nemmeno degna di nota la ragione per la quale Lucini utilizzi metodi poco ortodossi per limitare la discussione in aula: tutelare la partenza per le vacanze dei propri consiglieri. Consiglieri senza i quali il bilancio non passerebbe.

Procediamo con l’analisi dell’editoriale.

Il giornalista deve avere le idee confuse: chi dice no (tra l’altro spesso senza dare motivazioni e solamente schiacciando un pulsantino) non è la minoranza “ostruzionista” ma è la maggioranza, infatti gli emendamenti li propone la minoranza ed è un vero peccato che nel pezzo Francesco Angelini non entri né nel merito delle proposte né nel merito delle risibili ragioni, quando fornite, per le quali la maggioranza ha bocciato alcune delle proposte arrivate in aula.

Circa poi il “SEMPRE” no, come vedremo più avanti, considerato l’esito oggettivo delle votazioni, si tratta semplicemente di una bugia.

Qui sotto un po’ di statistiche:

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I consiglieri comunali a Como sono 32. 20 di maggioranza e 12 di minoranza. Si desume che, essendo il totale degli emendamenti depostati dalla minoranza 93, ogni consigliere di minoranza abbia depositato solo 7 emendamenti.

Stabilito che ogni consigliere comunale di minoranza ha depositato solo 7 emendamenti è a mio giudizio degno di nota, ma il giornalista non lo riporta, il fatto che molti di essi devono, a causa del nuovo scellerato regolamento di contabilità voluto proprio dalla giunta Lucini, essere discussi assieme, riducendo drasticamente i tempi di discussione rispetto al passato.

Per concludere la parte di questo post circa i contenuti dell’editoriale di Angelini mi preme far notare che il titolo è realmente assurdo anche in funzione dei, già numerosi, emendamenti approvati all’unanimità da maggioranza e minoranza.

Come può Angelini parlare di ostruzionismo della minoranza quando molti emendamenti da quest’ultima posti in discussione sono stati approvati all’unanimità? Angelini sostiene forse che anche in maggioranza stiano facendo opposizione a sé stessi?

Mettiamola così: se lo scopo di Angelini era informare i lettori de “La Provincia di Como”, a mio giudizio, ha fallito miseramente ma se lo scopo era gettare fango sulla minoranza oserei dire che siamo in presenza di un pezzo possibile vincitore di un premio Pulitzer.

Dopo aver commentato i contenuti dell’editoriale vorrei spiegare la ragione per la quale il quotidiano “La Provincia di Como” dovrebbe COMUNQUE esimersi dal fare prediche e lo farò chiarendo il significato del detto “da che pulpito viene la predica”.

Il pulpito è il palco dal quale parlavano un tempo gli oratori durante la messa. Palchi generalmente collocati in posizione rialzata che consentivano agli oratori di farsi sentire meglio dai fedeli.

L’espressione “da che pulpito viene la predica” viene usata oggi per indicare con scherno chi sta giudicando qualcuno senza essere a sua volta un esempio di rettitudine.

Dico che la redazione del quotidiano “La Provincia di Como” dovrebbe esimersi dal fare prediche perché, a mio giudizio, applica scientemente la censura il che, se ciò che io penso corrispondesse a verità, per un organo di informazione sarebbe l’azione più biasimevole da commettere nei riguardi dei propri lettori/clienti.

Per tagliare la testa al toro e finalmente stabilire se il quotidiano “La Provincia di Como” sia un quotidiano nel quale si censurano alcuni politici per agevolarne altri faccio ora tre domande al giornalista Francesco Angelini:

1) Francesco sei per caso a conoscenza di episodi di censura avvenuti nella redazione del quotidiano “La Provincia di Como”?

2) Francesco, qualora nella redazione del quotidiano “La Provincia di Como” fossero avvenuti episodi di censura, e tu ne fossi a conoscenza, scriveresti mai un editoriale di condanna su di essi?

3) Francesco, qualora “La Provincia di Como” fosse rea di aver applicato la censura sarebbero ammissibili editoriali bacchettoni effettuati da chi di certo non sarebbe un esempio di rettitudine?

Francesco sappi che se vorrai rispondere alle tre domande qui sopra pubblicherò le tue risposte in tempo zero in questo mio blog.

Senza censura ovviamente.

Alessandro

PS: Questo post è stato mandato via email al sig. Francesco Angelini un secondo dopo la sua pubblicazione.

One thought on “Angelini ed il pulpito di via Pasquale Paoli”

  • Al di fuori di tutto,la morale è che si butta lo sporco sotto il tappeto,ma il tempo è galantuomo e passa inesorabile.Fra due anni si vota…….E allora devono essere svegli quelli con la matita in mano.

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