Vittorio Nessi, l’ipocrisia ed il plagio

In data 16 settembre 2019 mentre in consiglio comunale era in discussione la proposta di deliberazione avente ad oggetto il “Trasporto scolastico alunni residenti in zone decentrate – Criteri e agevolazioni”, preoccupati per l’utenza interessata da quella tipologia di trasporto, gli studenti, io, Fulvio Anzaldo e Paolo Martinelli abbiamo posto in discussione il seguente Ordine del Giorno:

L’art. 35 dello Statuto del Comune di Como recita:

“Nel corso di discussioni su proposte di deliberazione iscritte all’Ordine del Giorno, ciascun Consigliere può presentare al voto del Consiglio Ordini del Giorno correlati all’oggetto in trattazione, volti a indirizzare l’azione del Sindaco, della Giunta o del Consiglio”.

Chi decide se un Ordine del Giorno sia o meno correlato alla deliberazione in discussione? Semplice: il Presidente del Consiglio Comunale.

Aleotti, stella solitaria dei pentastellati, cercando una scusa per non far approvare il mio sacrosanto Ordine del Giorno, ha chiesto se il documento proposto dal mio gruppo consiliare fosse correlabile al testo in discussione.

Il Presidente del Consiglio Comunale è stato chiarissimo: sì (clicca qui per sentire il suo intervento).

Il consigliere Vittorio Nessi, l’uomo dalla firma falsa più veloce del west, mai domo quando c’è di mezzo chi a Palazzo Cernezzi la sua manina ha incastrato e mostrato col rossetto della Minghetti e le bollicine di Traglio, non sapendo come esimersi dal sostenere un valido documento proposto però dall’inviso maninicida, è nuovamente ed inutilmente intervenuto per cercare di mettere in discussione l’ammissibilità del documento (senti cliccando qui l’intervento di Nessi). Ammissibilità che il Presidente del Consiglio ha ribadito. Di buono c’è che Vittorio Nessi ha ammesso la bontà del documento.

Ma questo benedetto documento, una volta caduta l’eccezione sollevata da Nessi e Aleotti, Nessi l’ha poi votato? No. Incredibilmente no. A favore hanno votato solo Rapinese, Anzaldo, Martinelli e Mantovani. Qui sotto l’esito completo del voto:

Nessi non solo non ha approvato il documento per non riconoscere la bontà di una azione all’arcinemico Rapinese. No. Si è pure preso la briga di ridepositare un documento identitico il giorno dopo. Documento che verrà discusso a breve a Palazzo Cernezzi. Eccolo:



Ora mi pongo alcune domande:

1 – Stabilito che il documento proposto dalla mia lista era valido, ammissibile ed approvabile, perchè Vittorio Nessi non lo ha votato?

2 – Perchè il documento è stato votato solo da quattro persone (Gruppo Rapinese + il membro del Gruppo misto di opposizone Ada Mantovani)? E gli altri consiglieri? Anche loro haters della lista Rapinese?

3 – Se il “nuovo” documento proposto da Nessi venisse poi approvato dall’aula, non sarebbe la prova provata che a Palazzo Cernezzi l’opposizione non viene fatta più all’impalpabile Sindaco ma solo al prossimo, ovvero ad Alessandro Rapinese?

4 – Plagio: “usare l’idea di un’altra persona senza un dovuto riconoscimento e riferimento bibliografico dell’appartenenza dell’idea a tale persona”. L’azione di Nessi di non votare un mio documento per presentarne, senza un motivo, uno identico il giorno dopo, può essere definita PLAGIO?

5 – Quando i Rapi-Haters a Palazzo Cernezzi approveranno la mozione di Nessi DERAPINESIZZATA, secondo voi, il quotidiano “La Provincia di Como” riporterà l’attivà di plagio, vera notizia, oppure valorizzerà il prode Nessi capace di dare un significato amminstrativo alla battaglia coraggiosamente condotta in “solitaria” in via Paoli (dopo, solo dopo, che Rapinese l’ha denunciata a Palazzo Cernezzi)?

6 – Considerato che Nessi non ha sottoscritto la Mozione di Sfiducia al Sindaco Landriscina perchè non l’avrei condivisa con la minoranza, per quale ragione vengo a conoscenza della “sua” mozione solo entrando nell’area del sito del Comune riservata ai consiglieri? Che bell’esempio di condivisione che mi ha dato…

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