Grazie a Dio “La Provincia” non si candida

Tutto è iniziato il 2 ottobre quando, passando davanti ad una edicola, ho notato la locandina qui sotto:

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In un primo momento ho pensato che ad avermi colpito fosse stato l’inusuale colore rosso dell’inchiostro usato per il titolo. Col passare dei giorni ho poi compreso che non fu così. Ad attirare la mia attenzione il 2 ottobre infatti non fu il colore dell’inchiostro bensì il numero di comaschi che secondo “La Provincia” erano stati presi in giro.

60.000. Perchè 60.000?

I comaschi non sono 60.000!

I cittadini di Como sono 84.000 quindi il quotidiano certamente non si stava riferendo ai cittadini della città di Como.

Forse “La Provincia” parlando di comaschi si stava riferendo a tutti i residenti della Provincia di Como? Certamente no. La Provincia di Como infatti è popolata da 10 volte più persone.

Chi sono quindi i 60.000 comaschi ai quali il quotidiano “La Provincia” il 2 ottobre si riferiva?

Qualche ora dopo aver visto la locandina, trovando una copia cartacea del quotidiano adagiata sul tavolino di un bar, ho avuto modo di comprendere a chi il quotidiano si riferisse:

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Il quotidiano parlando dei “60.000 comaschi presi in giro da questi politici” si stava riferendo ai firmatari (non per forza comaschi – vero Diego Minonzio?) delle cartoline che il quotidiano stesso ha stampato e poi, una volta firmate dai lettori, consegnato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Bene.

Nei giorni seguenti, anche ieri, più volte il quotidiano di proprietà del Vescovo di Bergamo ha tirato in ballo i “60.000 comaschi”.

Nella mia testa qualcosa però non quadrava ed ho compiuto una piccolissima indagine.

Ecco l’esito.

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“La Provincia” ha scritto, solo il giornale può saperlo e noi gli crediamo, che in data 21 giugno 2016 ha consegnato a Palazzo Chigi 60.208 cartoline firmate dai propri lettori.

Bene.

Capito che 60.000 sono le cartoline consegnate a Renzi e NON i comaschi presi in giro continuiamo l’indagine.

Le cartoline proposte dal quotidiano diretto dal lecchese Diego Minonzio sono state 3.

3 cartoline diverse tra loro.

Ora è importante notare che ad ogni nuova cartolina uscita il quotidiano ha invitato i medesimi lettori a (ri)firmarla ed a (ri)consegnarla alla propria edicola che l’avrebbe poi fatta arrivare in via Pasquale Paoli:

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Capito che i firmatari della cartoline sono molti meno di quanto dichiarato più volte dal giornale siamo ad un bivio: o “La Provincia” sta prendendo in giro i propri lettori oppure a numeri in via Pasquale Paoli non sono molto affidabili.

Indagine conclusa.

Ora invece riporto alcune parole di un editoriale firmato dal direttore del quotidiano “La Provincia” Diego Minonzio. Editoriale apparso sul principale quotidiano comasco la domenica seguente la consegna delle cartoline a Renzi:

Non si scherza con i lettori.

Non si scherza con i cittadini.

Non si scherza con i problemi che feriscono una terra.

e ancora

Una totale opera di supplenza del giornale al vuoto della politica, pensate un po’. E fortuna che “La Provincia” non si candida alle prossime comunali, altrimenti vincerebbe al primo turno…

 

Concludo dicendo che è una vera fortuna che “La Provincia” non si candidi alle prossime elezioni amministrative comasche perché se lo facesse e, come dice il “pittoresco” Minonzio, le vincesse, avremmo l’ennesima classe dirigente fenomenale a chiacchiere ma, come le ultime, poco affidabile e non in grado a far di conto.

 

Alessandro

 

PS: Alle prossime elezioni comunali mancano 206 giorni. Un consiglio: il prossimo maggio non farti prendere in giro né dai politici né dai mezzi di informazione…

 

 

One thought on “Grazie a Dio “La Provincia” non si candida”

  • Leggo ogni tanto sul quotidiano locale spazi lasciati ai Consiglieri di opposizione e alle loro idee, mozioni, proposte ecc , ma mai spazi lasciati a Rapinese, non ostante l’ottimo lavoro che sta facendo per i comaschi. È’ quindi forse comprensibile la critica del Consigliere verso il quotidiano che, a mio avviso, dovrebbe concedergli gli spazi che merita.

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