Enrico Marletta ti voglio bene. Ma cosa hai scritto?

Enrico fa il giornalista. Lo conosco bene. Conosco bene anche la moglie. Persone per bene. Perché dico questo? Per premettere che non vi è nulla di personale in ciò che scriverò per confutare quanto scritto dal giornalista de “La Provincia” oggi in prima pagina e poi a pag. 9.

Allora. Enrico dopo aver ammesso che è “legittimo” che i commercianti siano “preoccupati” e che sì, “un posto auto in più davanti alla vetrina può tradursi in un piccolo aumento di fatturato”, fa delle affermazioni fuori luogo che io, con questo post, voglio dimostrare essere prive di attinenza al tema:

1) Enrico dice che circola il falso mito che la crisi sia legata alle scelte del sindaco Lucini. Nessuno ha detto che la crisi sia colpa del sindaco Lucini. Semmai si è detto che, di certo, Lucini non ha fatto nulla per aiutare i commercianti e certamente ha dato una spintarella indietro piuttosto che in avanti. Questo si è detto. Marletta non faccia come la Gerosa. Ascolti i commercianti. Mica penserà che siano tutti bugiardi no? Vada a verificare i numeri con loro. Oppure i commercianti vanno ascoltati solo quando pagano laute fatture di pubblicità ai quotidiani?

2) Enrico, parlando di seconda bufala in circolazione, afferma che “non è vero che negli ultimi anni il numero di posti auto limitrofi al centro sia diminuito”. Enrico gioca sporco perché nessuno parla di anni addietro. Si sta parlando del periodo “Giunta Lucini”. Prima che Lucini diventasse sindaco l’autosilo Valduce era già aperto. Se Enrico leggesse attentamente il quotidiano per il quale lavora troverebbe articoli che dimostrano l’insufficienza di posti auto ben prima della dieta Lucini  e ben dopo l’inaugurazione dell’autosilo Valduce. Prima che Lucini diventasse sindaco c’erano più posti auto. Non pochi. Ce n’erano 500 gratuiti in più. Ce n’erano 500 a pagamento in meno. E tra l’altro, quelli a pagamento che c’erano, costavano pure molto meno. PUNTO.

La vera BUFALA Enrico è che il Sindaco al quale il tuo giornale concede favori di comunicazione fuori da ogni schema democratico (conta le sue fotografie, dichiarazioni e pezzi dall’inizio del mandato e poi conta gli spazi dati a tutte le opposizioni messe assieme) durante la campagna elettorale non ha detto a nessuno che avrebbe eliminato totalmente i posti bianchi a ridosso del centro e non ha nemmeno detto che avrebbe ridotto il numero dei posti auto rispetto al suo insediamento. Non ha detto nemmeno che parcheggiare in centro in macchina sarebbe costato 2 €/ora. Lucini dichiarò in campagna elettorale che il piano del traffico era vecchio di più di dieci anni e che andava rifatto. Bene. Non solo non l’ha rifatto non sottoponendolo quindi al Consiglio Comunale, unico ente veramente rappresentante il popolo (chi infatti oggi si sente rappresentato dalla GEROSA?). Lucini ha addirittura adottato quello di Bruni che in campagna elettorale ha tanto criticato (pure sul tuo giornale). Enrico se leggessi qualche articolo sul mio blog capiresti che Lucini non risponde ad interrogazioni mirate dicendo di averle perse e non relaziona sugli esiti degli incontri. Ti ricordi quando Bruni diceva che in forza del suo consenso poteva fare ciò che voleva? Lo fa anche Lucini. Contrariamente a Lucini però, Bruni, il consenso lo ebbe davvero. Fece grandi fesserie. Ma lo ebbe. Lucini è un sindachino per caso e quando parla di consenso fa ridere. Ha avuto lui da sindaco meno voti del massacrato Gaffuri del turno precedente!!! Purtroppo si. Lucini è l’ennesimo frutto amaro della gestione Bruni di questa città. Gestione che ha allontanato i comaschi dalle urne. A me l’onere di invertire la rotta. Con i commercianti. Ma anche coi cittadini. Cittadini che non è ammissibile debbano pagare due euro l’ora per poter fruire della LORO città. E dei servizi a LORO dedicati. Ciao Enrico. A te. Ed alle TUE bufale.

Alessandro

PS: spero che quando nel tuo articolo hai scritto: “Nell’attesa che prendano corpo i progetti per costruire nuovi autosili, il primo già ipotizzato nell’area di Viale Varese lungo le mura” stessi facendo della sottile ironia. Lo spero davvero.

Ale

One thought on “Enrico Marletta ti voglio bene. Ma cosa hai scritto?”

  • Caro Alessandro, sul punto 1) della Tua lettera a cui ADERISCO IN TOTO qualche breve “ricordo”. In occasione di un incontro pubblico tenutosi a Como in via Collegio dei Dottori (se non ricordo male lo scorso novembre) al signor sindaco, alla signora Gerosa ed agli altri presenti inclusa l’assessore (?) al commercio, dissi testualmente: la crisi non è colpa (solo) della ZTL, ma la ZTL – ripeto fedelmente le mie parole – “di questi tempi toglie quel poco di ossigeno che è rimasto agli esercenti e di questo passo chiuderanno tanti negozi e tanti dipendenti perderanno il posto di lavoro”. Invitai la signora Gerosa a prendersi un treno e venire a Milano per visitare la zona in cui vivo (Corso Garibaldi, altra ZTL) e vedere quanti negozi stavano chiudendo o avevano già chiuso. L’ultimo in ordine di tempo una storica macelleria il cui titolare mi disse “non ce la facciamo più, ci hanno tolto la possibilità che i clienti possano accedere ai negozi di questa zona”. E parliamo di Milano che i parcheggi in centro li ha e anche sotterranei (e non come Como, che i parcheggi purtroppo li ha … ma vicino all’ospedale sant’anna…..). Al signor sindaco sventolai sotto il naso una copia del suo programma elettorale (consultatelo anche voi sul sito del comune, a meno che non l’abbiano tolto), che prevedeva la tutela del tessuto economico cittadino, la salvaguardia delle attività commerciali, l’elogio dello strumento referendario (??) per la consultazione popolare….. Alle mie domande IL GELO e l’imbarazzo di coloro che stavano comodamente seduti davanti alla platea con lo sguardo perso (ripeto perso) nel vuoto. Ecco cosa è la democrazia per questa classe politica, l’ignorare le legittime esigenze dei cittadini tutti e tra questi di chi ha una attività commerciale al servizio della città e dei cittadini. Il tempo per i “vedremo”, i “sperimenteremo” (sulla pelle degli altri) è scaduto; come qualcuno ha detto, non sono imbecilli i commercianti ma danno e creano lavoro.

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