Avrei voluto diventare sindaco di Como per dar fiducia ai miei concittadini facendoli ritornare ad essere fieri di essere comaschi.
Avrei voluto vincere le scorse elezioni per guidare la rinascita della mia città.
Le elezioni però purtroppo le ho perse.
Chi ha vinto le elezioni? I partiti.
Partiti che in pochi mesi hanno già dimostrato che Como continuerà ad essere la piccola Como che chiunque è autorizzato a saccheggiare ed umiliare.
A cosa mi riferisco?
Pensate a Como Acqua: Mario Landriscina senza colpo ferire ha accettato i diktat dei sindaci di Erba e Cantù, sindaci che volevano una Como meno forte nella nuova società che dovrà amministrare l’acqua pubblica nella provincia di Como. Accontentati. Como sarà più debole. Erba e Cantù più forti.
Questa notte poi in consiglio comunale si è consumata una nuova sottomissione: Landriscina ed i suoi partiti hanno regalato, capito bene, regalato, il controllo di Acsm Agam S.p.A., il nostro gioiello più prezioso, ai milanesi e bresciani di A2A. Come? Dando il via alla fusione di Acsm Agam S.p.A. in una società unica con tutte le aziende lombarde nelle quali A2A era già una importante socia. Morale? Como nella nuova società conterà pochissimo. Avrà un solo rappresentante in un CdA composto da 13 membri. 13 membri dei quali 7 eletti in autonomia da A2A. A2A che della nostra Acsm farà, in autonomia, ciò che più riterrà opportuno.
Ed i comaschi? Semplice:
Ancora Comaschi SottoMessi.
Non ho vinto le elezioni.
Peccato.
Alessandro