In data 31 dicembre 2017 sul sito de “La Provincia di Como”, quotidiano di proprietà del vescovo di Bergamo, è apparso un articolo riportante affermazioni del vescovo di Como. Articolo dal titolo: “Il Vescovo: «Non votate i populisti» «Astenersi alle elezioni è peccato»“.
Premesso che il vescovo di Como è un cittadino italiano e che come tutti gli altri cittadini italiani è eleggibile a cariche pubbliche e gode di tutti i diritti politici, (Gianni Baget Bozzo docet), premesso ancora che in Vaticano la forma di governo non è la democrazia bensì la monarchia assoluta ed il capo dello stato, il Papa, ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, premesso inoltre che i vescovi diventano tali non perché eletti democraticamente ma semplicemente perché il monarca assoluto li ha voluti tali, prendo atto che il vescovo della mia città abbia voluto, con la massima diffusione da parte del quotidiano di proprietà della sua stessa Chiesa, dare indicazioni di voto. La faccenda ha fatto sorgere in me alcune domande:
- Il vescovo, per non incappare in errori, prima delle elezioni ci farà avere un elenco dei politici votabili ed un altro, separato, contenente i nomi dei populisti?
- Se un cattolico alle prossime elezioni votasse un politico ritenuto dal vescovo populista, potrà ancora entrare in una Chiesa Cattolica oppure dovrà cambiare religione?
- Il 64,18% dei cittadini comaschi al turno di ballottaggio delle ultime elezioni amministrative non si è recato alle urne. Tutti scomunicati?
- Considerato che astenersi dal voto per il vescovo di Como è un peccato (peccato di omissione), l’anima di un cattolico sarà maggiormente compromessa se alle prossime elezioni si astenesse oppure se votasse un populista?
- L’elenco dei politici votabili al vescovo lo consegnerà direttamente Dio? Quando? Prima o dopo i comizi elettorali?
- Se nell’elenco dei populisti un cattolico ne scovasse uno valido, potrà ricorrere in un qualche tribunale vaticano oppure “così non sia” ed avrà il divieto assoluto di sostenerlo?
- I fedeli che già mantengono vescovi, elicotteri, macchinoni e prestigiose sedi sono felici di sapere che con il loro denaro la Chiesa Cattolica, invece di aiutare qualche poro cristo, acquista il controllo di mezzi di informazione attraverso i quali dare indicazioni elettorali (e non solo)?
- Non è strano che chi manifesta ubbidienza assoluta ad un monarca assoluto dia poi lezioni di democrazia? Il vescovo potrebbe fare altrettanto in Vaticano?
- Il Papa dice cose che piacciono molto al popolo: è forse un populista?
- Per la prossima campagna elettorale il vescovo metterà a disposizione il Duomo per promuovere i politici votabili?
Per oggi mi fermo qui.
Alessandro