… la redazione del quotidiano di via Pasquale Paoli applica nei miei confronti la censura più dura e infame.
Vuoi un esempio? Eccolo.
Lunedì (14 novembre 2016) sera in consiglio comunale, durante le dichiarazioni preliminari, ho denunciato (io e solo io) la terribile situazione dei cittadini di Via Spartaco. Guarda il video (video di QuiComo.it):
Martedì, ieri, anche il telegiornale di Espansione Tv ha dato conto ai propri telespettatori del mio intervento in consiglio comunale e lo ha fatto trasmettendo un servizio di approfondimento. Ecco il video:
Sempre martedì anche QuiComo.it, che già aveva trasmesso in diretta il mio intervento, ha dato ulteriormente conto ai propri lettori della notizia realizzando un servizio di approfondimento in loco:
Oggi, mercoledì 16 novembre 2016, il principale quotidiano cartaceo comasco ha a sua volta riportato la notizia.
Già.
A suo modo.
Sapete qual’è la differenza tra il quotidiano “La Provincia” e gli altri media locali? Semplice: “La Provincia” ha dimenticato di riportare il nome di Alessandro Rapinese.
Leggi l’articolo per cortesia:
Per “La Provincia” Rapinese non esiste. O meglio… Rapinese esiste solo come “pittoresco” politico da criticare e/o ridicolizzare. Non sia mai che “La Provincia” riporti una notizia dove Rapinese ben figuri.
Oggi la censura tocca a me e, dato il mio temperamento, molti possono anche condividerla ma in futuro potrebbe toccare ad altri politici indipendenti che, contrariamente a me, potrebbero non avere i mezzi per potersi difendere e smascherare le malefatte.
Riflettici bene, i mezzi di informazione che applicano la censura fanno del male anche a te e l’unico modo per contrastarli è smettere di finanziarli.
Boicottare i mezzi di informazione che applicano la censura è l’unico modo per fare selezione nel campo dell’informazione.
Alessandro
PS: Se compri “La Provincia” per votarmi al TotoSindaco sappi che non mi stai facendo un favore. Anzi. Comprando “La Provincia” stai finanziando chi vuole la mia fine politica.
PS del PS: 172 giorni al voto. 25 settimane. Teniamo duro.