L’articolo 48 (Sedute Pubbliche) comma 3° del Regolamento per il Consiglio Comunale del Comune di Como recita:
Il Presidente dispone per le eventuali riprese delle sedute, garantendo la massima trasparenza dei lavori consiliari
E ancora: l’articolo 7 (Compiti del Presidente del Consiglio Comunale), alla lettera a) prevede:
Il Presidente del Consiglio Comunale fissa le modalità per l’accesso del pubblico e per la massima pubblicizzazione delle sedute del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari, anche con l’ausilio di strumenti radio-audiovisivi
Dopo cinque mesi dall’inizio della consiliatura, il 28 novembre 2017, considerata l’estrema lentezza, alle soglie della melina, da parte del Presidente del Consiglio Anna Veronelli nel consentire ai cittadini comaschi di assistere online ai consigli comunali, servizio che nella consiliatura precedente era gratuitamente reso da QuiComo.it, il mio gruppo consiliare ha depositato il seguente Ordine del giorno:
Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a reperire nel più breve tempo possibile risorse sufficienti ad organizzare un servizio telematico che consenta ai cittadini di poter seguire online ed in diretta il Consiglio comunale
Esito votazione? Approvato all’unanimità.
Bene.
Dopo altri 244 giorni di inerzia, il 30 luglio 2018, non essendo ancora possibile per i cittadini comaschi assistere online ai lavori del Consiglio comunale abbiamo ridepositato un Ordine del giorno:
Il Consiglio comunale impegna Sindaco e Giunta a organizzare e finanziare un servizio di riprese audiovisive con invio istantaneo in rete dei consigli comunali
Esito votazione? Sorprendente. Bocciato.
Sentite le parole del Sindaco Landriscina per motivare la bocciatura: cliccate qui.
Landriscina ha sbofonchiato qualcosa facendo ben capire agli interlocutori, purtroppo in quel momento solo i consiglieri comunali presenti, che non sapeva cosa dire per bocciare un documento che, se approvato, avrebbe reso pubblici, e quindi lesivi della sua residua credibilità politica, i futuri sbofonchiamenti.
Da persona seria puntualizzo che tutto quanto serve per mandare online il consiglio comunale è già incluso nel Regolamento per il consiglio comunale vigente, regolamento che in passato ha già autorizzato QuiComo.it.
Se io fossi Landriscina sicuramente farei di tutto per far sì che i miei sbofonchiamenti non venissero resi pubblici e magari postati sui social.
Se io fossi Veronelli certamente farei di tutto, melina inclusa, per non trovarmi su Facebook video dimostranti la mia faziosità nella gestione dell’aula.
È un vero peccato però che io non sia né Landriscina né la Veronelli.
Verbali capigruppo inerenti il tema: